Chi siamo
Casa Stradivari, un tempo dimora e laboratorio del rinomato liutaio Antonio Stradivari, torna a vivere grazie all'impegno della Fondazione Casa Stradivari.
Ispirata dal viaggio del violino di 300 anni The Angel, realizzato da Stradivari nel 1720, e dalla vita stessa del Sommo liutaio, la Fondazione ha restaurato la casa che serve come centro per la tutela e la trasmissione del saper fare liutario tradizionale cremonese, riconosciuto patrimonio immateriale dall'UNESCO nel 2012.
Il dialogo creativo che a suo tempo Antonio Stradivari coltivò con passione è fonte di forte ispirazione nella nuova vita di Casa Stradivari: alle attività di liuteria del piano terra si affiancano quelle dedicate ai giovani musicisti che si svolgono al primo piano. Il secondo piano, invece, è destinato alla residenza di un artista di fama internazionale.
Casa Stradivari è un luogo della memoria, ma anche uno spazio creativo e di contaminazione artistica, uno scrigno in cui custodire e tramandare saperi intangibili.
Un luogo di confronto sull’arte e sulla sua voce, la musica.
Come ha inizio la nostra storia
È grazie alla visione del violinista Fabrizio von Arx e del viaggio che organizza per celebrare il tricentenario del violino che attualmente suona, lo Stradivari “The Angel” - ex Madrileno 1720, che la Casa Nuziale in cui il sommo liutaio visse ed aprì il suo primo atelier riapre e ritrova la sua vocazione artistica.
Nel 2020, infatti, per festeggiare i tre secoli di vita del meraviglioso violino del Golden Period, von Arx intraprende un viaggio da Ginevra a Cremona suddiviso in sette tappe, che si trasformano in altrettante occasioni di incontro e celebrazione della musica insieme a musicisti e artisti di ogni genere.
Il suo arrivo nella casa nuziale in C.so Garibaldi 57 dà origine all’ideazione di un progetto artistico unico al mondo.
È così che, a seguito di un imponente restauro, il 4 luglio 2023, esattamente 356 anni dopo aver ospitato Antonio Stradivari e Francesca Ferraboschi, la casa riapre al pubblico e dedica i suoi spazi alla trasmissione del sapere musicale e liutario, riprendendo l’esperienza tracciata a suo tempo dallo stesso Stradivari.
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